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martedì 11 novembre 2014

Un romanzo per amarti


Bonjour bonjour miei piccoli lettori in cerca di una pagina dove vivere, chi è curioso di sapere cosa ho appena acquistato? 

Titolo: Un romanzo per Amarti
Autrice: Malia Delrai
Genere:
 romance contemporaneo 
Prezzo: 0,99 euro
Disponibile su: Amazon
Data di uscita: 10 novembre
“Vivere la passione non è un gioco, un corpo senz’anima non può bruciare,
perché il fuoco del desiderio si nutre dello spirito. Non c’è scampo.
La salvezza vive nell’abbandono,
e la voglia, nel cedere all’assoluta brama di provare quelle sensazioni.
Ma trovare il limite che rifugga il sentimento,
rende povero l’uomo, rende povero l’amore”.

Tutto comincia in una libreria su Largo Argentina, a Roma. Fuggire dalla realtà si può grazie ai libri, Diana lo sa bene, per questo trascorre le giornate lontana dalle preoccupazioni e immersa nelle sue amate letture di classici e romanzi d’amore. Leggere, per dimenticare, è diventato ormai parte di lei.
Daniel è uno scrittore affermato, impiega il tempo tra gli scaffali alla ricerca di ispirazione, e quando vede lei, la sua musa, seduta a leggere su un divanetto rosso, non riesce a resistere e si avvicina per parlarle.
Può l’amore avere la forma di un romanzo? Scrivere diventa l’ossessione dell’autore, che non può fare a meno di parlare di lei, la ragazza della libreria che lo ha affascinato. Deve fare qualcosa, conoscerla, scoprirla fino in fondo, e non potrà fare a meno di amarla.
Ma Diana come reagirà al sentimento che la vita le sta donando? Il passato per lei è stato duro, non riesce a capacitarsi che l’amore stia bussando alla sua porta. Riuscirà a vivere le emozioni senza farsi condizionare dalle paure? Si sa, il lieto fine è possibile solo nei libri romance e i cavalieri dall’armatura scintillante non esistono più in questo mondo.
Alle volte un romanzo può cambiare la vita. Una storia d’amore che ha come protagonisti uno scrittore e una lettrice, capace di toccare le corde di tutti gli amanti dei libri, ma soprattutto dell’amore vero.



Estratti:

«Conosce Charlotte Bronte?». Di nuovo mascherai il mio fastidio dietro un’espressione sorpresa.
Lo sconosciuto scoppiò a ridere e scosse la testa divertito, in modo affettuoso quasi, come se provasse compassione verso di me.
Riaprì il libro e lo sfogliò, con una cautela che aveva dell’assurdo; non si sarebbe certo spezzato, era abbastanza resistente, le pagine erano fatte apposta per essere aperte e lette. La cosa doveva essergli sfuggita.
«Dovrebbe essere più paziente con la gente che non conosce» mi consigliò riprendendo a sfogliarlo.
Mi guardai intorno, credendo per un attimo che fosse un brutto scherzo, ma nessuno sembrava far caso a noi, perciòsospettai che fosse uno squilibrato che amava parlare con le persone a sproposito. Uno dei tanti che in libreria andavano soltanto per attaccare bottone con gli altri: un povero pazzo, per essere chiari.
«Parla sempre con persone che non conosce in una libreria?» chiesi, ignorando la sua velenosa constatazione. «Oppure sono io l’unica fortunata ad aver avuto il grande privilegio?».
Certo non si poteva dire che ora mi fossi rivolta a lui in modo garbato, ma mi giustificai pensando che le molestie andavano sempre denunciate.
«Parlo con loro solamente quando sono interessato a comprare il loro stesso libro, come in questo caso» rispose schietto, richiudendo il romanzo e porgendomelo con galanteria.

****

“Semplice. Sono una tua ammiratrice”.
Avrebbe dovuto bastarmi e invece mi sentii insoddisfatto.
Era lusinghiero che una persona si definisse una mia fan, ma non lei. Diana stava diventando un pensiero fisso e l’avevo conosciuta da un solo giorno.
“Solo un’ammiratrice? Sei sicura?” digitai.
Ripresi a controllare ossessivamente fino a che non aggiunse la risposta.
“Che altro vorresti da me?”.
Ora la faccenda iniziava a farsi complicata. Mi imposi di non pensarci, di ignorare il blog e rilassarmi scrivendo, ma la domanda si fece martellante e non sarei riuscito a sgombrare la mente finché non le avessi risposto. Non potevo fare passi falsi con lei.
Avrei potuto dirle la sincera verità, ma avevo mille dubbi e insicurezze. Mi grattai il capo e inveii contro il soffitto, tanto per dimostrarmi un uomo maschio e dominatore.
“Stare con te”. Ecco la mia risposta, scritta e ormai inviata.
Mi portai la mano sulla fronte, gomito sul tavolo, e guardai fisso il legno di mogano sotto di me.
Dovevo avere qualche problema di memoria breve, perché le mie dita si erano mosse da sole e non ricordavo di aver scritto io una simile scemenza.








Vi piace il mio nuovo acquisto? Vi ricordo che per acquistarlo basta solo un clic sul banner . La mia chat è sempre aperta, see you soon miei piccoli lettori. 




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